Coop Pollicino premiata dall’UNHCR

L’agenzia ONU per i rifugiati ha premiato in data 21 marzo 2019 la nostra cooperativa perchè nel 2018 si è contraddistinta per aver favorito l’inserimento professionale dei rifugiati e per aver sostenuto il loro processo d’integrazione in Italia.
Infatti nel 2018 con l’apertura del servizio di riparazioni e magazzino sono stati assunti due beneficiari in uscita dal nostro progetto di accoglienza Altrove.
Un ragazzo senegalese ha sottoscritto un contratto a tempo indeterminato da 38h/sett mentre un secondo, sempre senegalese, ha avuto modo di lavorare con noi per un periodo di 4 mesi con un contratto a tempo determinato.

l riconoscimento di questo nostro ruolo chiave è stato formalizzato durante la cerimonia di conferimento, da parte di UNHCR, del certificato con il logo Welcome – Working for refugee integration per tutto l’anno solare 2019.

Il progetto, sostenuto da Ministero del Lavoro, Ministero degli Interni e Confindustria, prevede che il logo venga assegnato annualmente alle imprese che, in base alle proprie possibilità, si siano distinte per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale o comunque abbiano favorito il loro concreto inserimento lavorativo e sociale, ed imprese che abbiano incoraggiato la nascita di attività di autoimpiego.

Alla luce del forte impegno partecipativo riscontrato in questa edizione, l’evento di premiazione è stato arricchito dalla presenza straordinaria dell’Alto Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi, che ha chiuso la cerimonia:

“I paesi che accolgono rifugiati affrontano sfide importanti per includerli nelle loro economie e società. Ma è giunto il momento di cambiare il modo in cui ne parliamo. I rifugiati devono essere considerati una risorsa per i paesi ospitanti. I rifugiati apportano un patrimonio di competenze ed esperienze che possono essere di grande beneficio per tutti. I rifugiati sono esseri umani, persone che nella maggior parte dei casi facevano una vita normale, come il resto di noi: avevano un lavoro oppure frequentavano corsi di formazione, prima che il conflitto o la persecuzione nei loro paesi li costringesse a fuggire. Erano dottori, idraulici, ingegneri, insegnanti, elettricisti, e lo sono ancora o sognano di esserlo”, ha proseguito l’Alto Commissario. “Ho incontrato tanti rifugiati durante la mia carriera e quando ho chiesto loro cosa li ha aiutati, o li avrebbe aiutati a sentirsi integrati, la risposta è stata quasi invariabilmente: il lavoro”.

Qui si può trovare il video del progetto: link

Per ulteriori informazioni sul progetto Welcome – Working for refugee integration: https://www.unhcr.it/progetto-welcome